Il convegno su Steiner all'universita di Bologna 2011

Sarei grato se qualcuno che ha partecipato al convegno di Bologna 2011 "alla ricerca dell'io", postasse una piccola relazione dei temi trattati, o un commento delle esperienze fatte, delle impressioni ricevute.

Grazie

Sono uno dei molti partecipanti al convegno di Bologna. Voglio condividere con voi solo qulche impressione. Non c'è dubbio che sia stato un evento straordinario e di grande significato culturale. Con tutto il rispetto, il problema, a mio modestissimo avviso, sta però nel credere che la strada indicata implicitamente dalla maggior parte delle conferenze di questo convegno sia proprio quella che conduca ad una piena e verace realizzazione spirituale. Secondo quanto invece risulta al mio pur piccolo discernimento, non solo la strada della pura intellettualità (quella appunto tracciata nei vari interventi, salvo forse tre o quattro di essi) non aiuta, ma addirittuara allontana dallo spirito. La vita dello spirito non ha infatti nulla a che vedere con l'intelletto. Lo spirito è quanto di più concreto possa esistere. Lo spirito è la materia. Lo spirito è il qui ed ora. La mente, invece, non conosce il qui ed ora. Forse qui c'è un travisamento bello e buono di quel che Steiner voleva dire nel suo grande messaggio spirituale. Potrei dire molte altre cose ma per ora preerisco fermarmi qui. Namastè

Capisco cosa intendi ,Emil, e devo darti ragione ( a parte il materialismo dello Spirito- direi più che lo Spirito permea la materia...). Ci sarà chi grida allo scandalo, ma si dovrebbe considerare che il solo pensiero non può sostituire la completa esperienza. Suppongo che chi ha ricevuto un' educazione scolastica di tipo Waldorf sia molto più attinente alla linea di pensiero di Steiner che chiunque si sia applicato seriamente in seguito allo studio e agli esercizi. Questo è un limite che veramente anch' io sento, so che avrò sempre un po' di amarezza, di rigidità per essere cresciuto in un ambiente di antagonismo ( quando non di violenza !) , e quando mi concessi di integrare la mia educazione in direzione steineriana, con euritmia e arte, avevo già "ormai " 35 anni...
Ora ne sono passati altri 8 e molte difficoltà e lati bui che prima affrontavo con difficoltà sono scomparsi, ho strumenti migliori e il mio carattere e la mia salute sono migliorati di molto.
A quanti si scandalizzeranno vorrei proporre di considerare il "pensiero vivente" innanzitutto come "vivente", appunto. In questi giorni ho fatto una scoperta: Era il 1992, avevo iniziato i miei studi di esoterismo terapeutico da poco più di un anno, quando mi capitò fra le mani un libro . Non riuscii a leggerlo, a sensazione era un' accozzaglia di teorie accademiche, di giudizi a priori, astratte e formali. e dopo pochi paragrafi lo dimenticai. La settimana scorsa, l' ho ritrovato, ho finalmente identificato l' autore, l' ho letto e riletto senza trovare più quel senso di avversione... fondamentalmente giusto, anche se comunque formalmente poco artistico, per i miei gusti. Si, Signori, ho "fatto pace" con ' Il Logos e i nuovi misteri' di Massimo Scaligero. L' ho trovato molto sintetico e ricco, un buon testo di un ottimo scienziato.
Purtroppo però non vedo come possa sostituire, appunto, l' esperienza del Vero e del Buono. Continua sul tuo cammino, Emil, non sarà lineare e sicuro come quello delineato dai Maestri, ma ti porterà più lontano, con più domande e meno risposte prestrutturate, e non darai tante cose per scontate. Consiglio che lascio qui anche per gli antroposofi d' Italia, anche se dubito potranno coglierlo con lo spirito da me inteso: per educare il pensiero come si vorrebbe, si deve comunque iniziare a rieducare il sentire, e per rieducare questo occorre un nuovo volere... è tanta carne al fuoco !